Prendo spunto e condivido il pensiero di una
lavoratrice del settore commercio e anch’io faccio sinceramente fatica a
comprendere quali sono le motivazioni sociali, ideologiche, politiche ed etiche
che sottostanno al decreto Monti, appena approvato, che liberalizza le aperture
festive e l’allargamento degli orari dei negozi.
Negozi quindi ormai intesi come servizio di
essenziale utilità, alla stregua di un pronto soccorso.
Pronto soccorso di questo consumismo che permea le giornate festive delle famiglie.
Pronto soccorso di questo consumismo che permea le giornate festive delle famiglie.
Ricordiamoci che stiamo parlando di
commercio, non di servizi vitali.
Il fatto che alle persone piaccia andare a fare la passeggiata al fresco d'estate e al caldo d'inverno, la domenica nelle gallerie dei centri commerciali non vuol dire che debbano farlo.
Fare la spesa la domenica non è una necessità! E comunque io proporrei di regolamentare o disporre a turni le aperture (per es. come le farmacie), non di vietarle categoricamente.
Il fatto che alle persone piaccia andare a fare la passeggiata al fresco d'estate e al caldo d'inverno, la domenica nelle gallerie dei centri commerciali non vuol dire che debbano farlo.
Fare la spesa la domenica non è una necessità! E comunque io proporrei di regolamentare o disporre a turni le aperture (per es. come le farmacie), non di vietarle categoricamente.
Con la complicità di alcune parti politiche
si vuole semplicemente instaurare un modello che non prevede più il diritto
all'acquisto ma il DOVERE di essere consumatori: tutto è sempre aperto, tutto è
sempre acquistabile.
Con questa liberalizzazione oggi si può
acquistare di tutto la domenica, anche e soprattutto beni non essenziali: ma si
rimane scoperti per tutele fondamentali, come per esempio quella sanitaria. Si
possono acquistare pellicce, bistecche, ma se ci si ammala durante il fine
settimana, è quasi impossibile farsi curare.
La disponibilità di determinati servizi è
sostanzialmente decisa da logiche di mercato e politiche che non sempre
rispondono a criteri di obiettiva rilevanza sociale.
Ma che valore sociale ha tenere aperto un
negozio di calzini o di profumi alla Domenica?
Oltretutto, liberalizzare le aperture non
farà altro che spostare i consumi dalle giornate feriali a quelle festive,
mettendo in seria difficoltà gestionale i negozi di vicinato a tutto vantaggio
dei centri commerciali.
In paesi come la Germania, l’Austria, la
Svizzera, la stessa Francia, la maggioranza dei paesi scandinavi le domeniche i
negozi sono chiusi e le economie di certo non ne risentono, i tedeschi non
muoiono certo di fame se il supermercato è chiuso e l’economia non se la passa
di certo peggio che la nostra.
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