23 novembre 2013
Continua
l’esame legislativo della liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura
delle attività commerciali. Le proposte di revisione, tra cui la legge di
iniziativa popolare di ‘LiberaLaDomenica’ sostenuta da Confesercenti e dalle
firme di 150mila cittadini in tutta Italia, sono state discusse in
Parlamento, e adesso si apprestano a tornare all’esame della Commissione
Attività Produttive.
“Confesercenti segue da vicino l’iter
delle revisioni”, spiega l’associazione nazionale in una nota. “Ci siamo sempre battuti per una
disciplina degli orari equilibrata, tale da consentire ai consumatori di
soddisfare le proprie esigenze di acquisto di beni e agli operatori commerciali
di poter contare su tempi di riposo adeguati per sé e per i propri dipendenti e
collaboratori familiari. Con il decreto legge 201 del 2011, detto Salva-Italia,
è stato improvvisamente imposto a tutto il settore del commercio un regime di
totale deregulation degli orari delle attività commerciali, rendendo possibile
dal primo gennaio 2012 l’apertura 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno,
domeniche e festività incluse.
Un regime che non ha eguali in Europa, e che è insostenibile per le quasi
800.000 imprese del commercio al dettaglio, che in 20 mesi hanno registrato un saldo
negativo di circa 40mila unità per circa 110mila posti di lavoro perduti.
Un
colpo ulteriore a un settore già messo a dura prova dalla lunga crisi del nostro
Paese, come testimoniano i 550mila negozi ‘sfitti per assenza di impresa’
rilevati da Confesercenti in tutta Italia nel 2013”.