Per evitare la desertificazione degli
esercizi commerciali alimentari nei piccoli comuni e nei centri storici La
Fiesa Confesercenti ha promosso una proposta di iniziativa legislativa firmata
già da 39 senatori che contiene norme per agevolazioni ed interventi di
sostegno.
Primi firmatari sono la Senatrice Anna Rita
Fioroni e l’ex Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, Filippo
Bubbico.
Grande soddisfazione della Giunta Nazionale
Fiesa che mira ora a far condividere la proposta legislativa anche da altri
parlamentari di tutti i gruppi politici.
Il Disegno di Legge nasce dalla constatazione
che ben il 62% degli 8100 comuni italiani rischia di rimanere senza esercizi
commerciali alimentari.
E’ l’effetto desertificazione che lascia
circa 5000 comuni senza servizi primari, rendendo ad esempio difficile, se non
impossibile, trovare anche pane, latte, carne da acquistare senza spostarsi di
chilometri dalla propria abitazione.
Si tratta di centri abitati, spesso con
grandi tradizioni storiche e vecchi di secoli, che manifestano i sintomi del
“disagio insediativo”, nonostante l’alta funzione della gestione del
territorio; c’è stato un effetto velocizzazione nel fenomeno di chiusura e
abbandono delle attività alimentari (-7%, -8% nell’ultimo biennio) che è
diventato allarmante: da qui al 2015 potremmo contare poco più di 3000
panetterie e 2500 drogherie con il rischio concreto di vedere circa 2 mila
comuni trasformati in città “fantasma”.
Ne deriva un danno ingente alle attività
economiche di filiera che restano senza vetrine nel paese del primato dei
prodotti tipici.
Per scongiurare questo pericolo occorre
pensare a misure speciali ed in particolare ad agevolazioni fiscali agli
esercizi commerciali che svolgono attività primaria: estensione del regime
forfetario semplificato, aliquota unica al 20%, abbattimento della tariffa
rifiuti del 50%, riduzione al 10% delle aliquote IVA su luce, gas e rifiuti,
agevolazioni ICI.
Il tutto per favorire gli insediamenti nei
piccoli centri e processi virtuosi di integrazione delle filiere locali. Le
stesse considerazioni - sostiene la Fiesa - si possono fare per gli esercizi
alimentari di molti centri storici delle grandi città.
Da
Confesercenti Campania - 18
maggio 2011