martedì 8 novembre 2011

SOSTENERE I PICCOLI NEGOZI ALIMENTARI. FIESA PROMUOVE UNA PROPOSTA DI INIZIATIVA LEGISLATIVA FIRMATA DA 39 SENATORI


Per evitare la desertificazione degli esercizi commerciali alimentari nei piccoli comuni e nei centri storici La Fiesa Confesercenti ha promosso una proposta di iniziativa legislativa firmata già da 39 senatori che contiene norme per agevolazioni ed interventi di sostegno.
Primi firmatari sono la Senatrice Anna Rita Fioroni e l’ex Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, Filippo Bubbico.
Grande soddisfazione della Giunta Nazionale Fiesa che mira ora a far condividere la proposta legislativa anche da altri parlamentari di tutti i gruppi politici.
Il Disegno di Legge nasce dalla constatazione che ben il 62% degli 8100 comuni italiani rischia di rimanere senza esercizi commerciali alimentari.
E’ l’effetto desertificazione che lascia circa 5000 comuni senza servizi primari, rendendo ad esempio difficile, se non impossibile, trovare anche pane, latte, carne da acquistare senza spostarsi di chilometri dalla propria abitazione.
Si tratta di centri abitati, spesso con grandi tradizioni storiche e vecchi di secoli, che manifestano i sintomi del “disagio insediativo”, nonostante l’alta funzione della gestione del territorio; c’è stato un effetto velocizzazione nel fenomeno di chiusura e abbandono delle attività alimentari (-7%, -8% nell’ultimo biennio) che è diventato allarmante: da qui al 2015 potremmo contare poco più di 3000 panetterie e 2500 drogherie con il rischio concreto di vedere circa 2 mila comuni trasformati in città “fantasma”.
Ne deriva un danno ingente alle attività economiche di filiera che restano senza vetrine nel paese del primato dei prodotti tipici.
Per scongiurare questo pericolo occorre pensare a misure speciali ed in particolare ad agevolazioni fiscali agli esercizi commerciali che svolgono attività primaria: estensione del regime forfetario semplificato, aliquota unica al 20%, abbattimento della tariffa rifiuti del 50%, riduzione al 10% delle aliquote IVA su luce, gas e rifiuti, agevolazioni ICI.
Il tutto per favorire gli insediamenti nei piccoli centri e processi virtuosi di integrazione delle filiere locali. Le stesse considerazioni - sostiene la Fiesa - si possono fare per gli esercizi alimentari di molti centri storici delle grandi città.

Da Confesercenti Campania - 18 maggio 2011

TOLMEZZO, ARRIVANO GLI AIUTI AI PICCOLI NEGOZI


Un altro buon esempio:
La Comunità montana ha dato il via libera ai nuovi contributi

08 novembre 2011
La comunità montana della Carnia con provvedimento del commissario Giovan Battista Somma ha approvato il bando relativo alla concessione dei contributi per le spese dei piccoli esercizi commerciali con priorità a quelle realtà più decentrate della montagna carnica per i costi sostenuti nell’anno 2010.
«Si tratta di un intervento molto atteso da queste imprese - spiega Somma- al quale finalmente la Comunità può dare una risposta grazie a un trasferimento di risorse della Regione pari a 100.320 euro, sul quale la Comunità intende rimpinguare il capitolo, al fine di poter garantire una adeguata risposta a tutte le istanze che verranno presentate».
«Si tratta - continua - di un intervento che si rivela di grande importanza soprattutto in questo momento, in cui il settore sta attraversando particolari difficoltà dovute alle congiunture economiche, che si aggiungono a quelle strutturali per cui la legge regionale è stata emanata».
Il bando è consultabile sul sito internet www.comunitamontanacarnia.it

giovedì 3 novembre 2011

AMERIKA E BORGARELLO

Una efficace politica per il commercio dovrebbe ripartire dalla creazione di una più leale concorrenzialità tra la grande e la piccola distribuzione, facendo in modo che i centri commerciali non si creino, con l’apertura festiva continua, un vantaggio competitivo nei confronti dei negozi di vicinato.

Se si prosegue su questa strada si avranno tanti comuni desertificati e altrettanti mega centri ludico-commerciali all’uscita dei caselli autostradali, una sorta di deserto americano, dove il modello seguito è stato proprio questo.

Troppo spesso si dimentica il valore sociale legato alla rete della piccola distribuzione e ciò vale sia per i livelli occupazionali, che per il loro valore aggiunto di socializzazione, soprattutto nelle nostre piccole comunità locali.

In rete, a tal proposito, ho trovato questa lettera di Claudio Elazar Lazzaro del 04-06-2011

Nel 2009 mi sono recato negli Stati Uniti per lavoro, il viaggio comprendeva New York, Chicago e Milwakee e per la prima volta senza la foga del turista ho avuto l'occasione di fermarmi a riflettere su alcuni aspetti dell'American Way of life senza il fiato al collo di un'accompagnatore turistico e soprattutto senza dover necessariamente bruciare delle tappe, ma semplicemente frequentando dei meeting noiosissimi ed affrontando la vita di tutti i giorni. 
Sbollita l'eccitazione dei primi giorni ho cominciato a notare delle similitudini tra la pianura padana e le pianure dell'Indiana e dell'Illinois (luoghi nei quali ho maggiormente soggiornato) e più il tempo passava, più la sensazione di essere a casa aumentava, nella fattispecie la mia casetta affittata a Flossmor (località a 40 km circa da Chicago) assomigliava fortemente a quella dove abito a Borgarello ed anche i dintorni non erano dissimili.
Una delle incombenze classiche nella vita è fare la spesa e quindi chiedendo informazioni sul luogo ai vicini di casa ho iniziato a scoprire cosa offriva la zona e la prima grande sorpresa fu che nonostante fossimo in una cittadina con più di diecimila abitanti i negozietti non esistevano in maniera assoluta. 
Fortunatamente una delle prime spese previste prima ancora di partire fu il noleggio di un'auto e mi resi immediatamente conto che se non l'avessi fatto avrei dovuto chiamare un taxi sia per andare a fare la spesa che per raggiungere un bar o un ristorante ….. perlomeno in questo particolare Borgarello differiva, due bar in un paese di meno di 3000 persone sono un ottimo servizio, consentono a chi vuole bere un caffè o comprarsi un pacchetto di sigarette di muoversi a piedi ………… ma da Flossmoor il caffè, le sigarette o il Food Store distano 3 km e quindi anche per le esigenze minime l'autovettura è indispensabile.