Marzo 2016
Per il vice presidente della Regione Bolzonello si tratta
di «una legge che contiene una serie di misure in grado di dare risposte
importanti al settore del commercio, del turismo e dei servizi». Per la
leghista Barbara Zilli è invece «una norma debole e di facciata»
Nodo cruciale della legge le aperture nei
festivi.
Si è raggiunta una quota di “intoccabili”: 1
gennaio, Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1
novembre, Natale e Santo Stefano.
«Avevamo promesso di individuare una decina di
giornate per dare un segnale chiaro: non è possibile avere una deregulation
come quella attualmente vigente» ha affermato Bolzonello. «Vogliamo
agire da stimolo nei confronti del Governo su questo tema, affrontato più volte
ma mai risolto.
È necessario legiferare prima possibile: noi l'abbiamo
fatto, ci aspettiamo l'impugnativa ma resisteremo fino in fondo e vedremo il
risultato finale».
Ma la legge non si limita ad affrontare la problematica
delle chiusure. «Abbiamo lavorato in commissione e in aula senza preclusione
verso nessuna proposta, accettando i contributi delle diverse parti e mettendo
in moto un dibattito propedeutico al cambiamento complessivo della normativa di
settore» ha affermato il vicepresidente.
ZILLI (LEGA NORD), «POCO CORAGGIO». «Sembrava
dovesse essere una norma di rottura sulle aperture domenicali, invece si è
rivelata la norma debole e di facciata che avevamo denunciato fin
dall'inizio, per questo il voto della Lega è stato contrario».
Il vero nodo della norma, cioè le aperture domenicali, alla
fine non è stato affrontato - dice la Zilli -. «Questo doveva essere il tema
dirompente, ma la scelta della maggioranza di ritirare i propri emendamenti
sulle domeniche, e comunque di votare contro quelli proposti dalle opposizioni,
ha dimostrato quello che avevamo detto fin dall'inizio e cioè che la volontà di
battagliare contro le aperture selvagge in realtà non c'era e che rimbalzare il
problema all'Aula, utilizzando il Consiglio come paravento, in realtà si è
rivelata una mera manovra di facciata.
Se è vero quanto affermato in passato
dall'assessore Bolzonello sulle penalizzazioni che scontano oggi i lavoratori e
il piccolo commercio - aggiunge la leghista -, lui e la maggioranza avrebbero
dovuto avere più coraggio e proporre una norma davvero dirompente, con
l'entrata in vigore immediata e non ad ottobre, lasciando così adito a
possibili ricorsi ed impugnative statali che, sappiamo, avverranno di certo.
La verità è che la competenza su questo tema è
statale, quindi lo strumento migliore da utilizzare è quello di fare pressioni
a Roma per la modifica della normativa nazionale visto che nei cassetti del
Senato ci sono almeno due proposte di legge sul tema.
Dovrebbe essere una passeggiata - è la chiosa
della Zilli - considerando che la presidente è il numero due del Pd».
Fonte: UDINE
TODAY