Fida cesenate rimarca "che nei grandi Stati
europei, Francia, Germania, Regno Unito, come anche, tra gli altri, Austria,
Belgio, Grecia, Norvegia, non prevedono estesamente la chiusura domenicale
degli esercizi commerciali"
L'apertura
degli esercizi commerciali nelle giornate festive domenicali continua ad essere
un tema al centro del dibattito.
"In
Italia e anche nel nostro territorio a distanza di due anni dall’entrata in
vigore della deregolamentazione gli effetti annunciati sulla crescita non si
vedono - sottolinea Giancarlo Andrini, presidente della Federazione italiana
alimentaristi (Fida) Confcommercio cesenate -. Sono invece stati gravemente
penalizzati gli esercizi commerciali di vicinato oltre alla qualità della vita
dei lavoratori del commercio, siano essi autonomi o dipendenti.
Qualcuno ha
tentato di far notare che in Europa si fa così".
Fida
cesenate rimarca "che nei grandi Stati europei, Francia, Germania, Regno
Unito, come anche, tra gli altri, Austria, Belgio, Grecia, Norvegia, non
prevedono estesamente la chiusura domenicale degli esercizi commerciali.
Vi sono qua
e là deroghe per forni, tabacchi, edicole, fioristi, distributori di benzina,
oppure per attività in luoghi particolari come aeroporti e scali marittimi.
In certi
casi si prevede la possibilità per le sole piccole superfici di aprire la
saracinesca la domenica, a propria discrezione.
Insomma: si
cerca di stabilire un equilibrio tra l’impatto dirompente che la
deregolamentazione sulle aperture domenicali può avere sulla vita dei
lavoratori e dei negozi indipendenti, la sfida sulla concorrenza lanciata dalle
grandi superfici, l’utilità per i consumatori".
"Dall’altra
parte - aggiunge Andrini - troviamo gran parte degli Stati dell’est e del sud
Europa come Bulgaria, Polonia, Romania, Ungheria, Portogallo, Spagna, Turchia,
un gruppetto di nordici quali Svezia, Danimarca, Finlandia, Olanda, e l’Italia,
unico dei grandi.
In questi
casi si va dalla deregolamentazione pura e semplice del nostro Paese, e di
alcuni altri, a normative che comunque consentono l’apertura domenicale, a
volte facendo salve alcune festività nazionali o religiose.
Ce n’è
abbastanza per riflettere".
Chiosa
Andrini: "Solo in Italia, tra i grandi Stati europei, sono passate le
aperture festive e domenicali completamente deregolamentate.
Non mancano
invece, per esempio nel Regno Unito, normative che al contrario autorizzano
solo la piccola distribuzione all’apertura domenicale, ma non i grandi, avendo
ben chiare le dinamiche dei flussi festivi, che inevitabilmente rischiano di
impoverire il tessuto commerciale e la pluralità distributiva".
"Fida -
conclude - non molla la presa e continuerà a dialogare con tutte le istituzioni
per trovare soluzioni capaci di tamponare questo assetto distorto per i
lavoratori e per il commercio tradizionale e di vicinato, ricchezza del
territorio e bastione per la coesione sociale, che non ha portato reali e
proporzionati benefici ai consumatori".