venerdì 12 aprile 2013

SOS COMMERCIO LOMBARDO IN AGONIA

Milano, 9 aprile 2013. 
Un “modello” lombardo immediatamente operativo per rispondere all’emergenza che il terziario sta affrontando.
Oltre un migliaio di negozi chiusi nei primi 2 mesi del 2013 , mostrano il lato peggiore della crisi economica in Italia e nella nostra Regione .
A pochi giorni dalla presentazione del programma di legislatura da parte del governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni – con l’attenzione a pmi e commercio di vicinato – incontro oggi del neoassessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario Alberto Cavalli (nella sede della Confcommercio milanese) con il presidente Carlo Sangalli e i vertici della Confcommercio lombarda. Sangalli e l’assessore Cavalli hanno avviato il confronto sulle misure per rispondere alla crisi.
Sostenere i negozi di vicinato
Un “modello” lombardo per affrontare la crisi. Consolidare la rete distributiva esistente, rilancio dei distretti del commercio e incremento delle reti fra imprese .
“Per il settore del commercio – afferma Sangalli – è indispensabile uno sforzo straordinario che permetta di invertire il trend delle chiusure di esercizi di vicinato”. 
“Nel 2012 – ha ricordato il presidente di Confcommercio Lombardia – il saldo negativo è stato di oltre 5mila imprese commerciali. Bisogna, dunque, intervenire subito con il monitoraggio della rete distributiva e poi con azioni che limitino il consumo di suolo con il proliferare di nuove strutture commerciali”.
“Attenzione, quindi, – ha proseguito Sangalli – al consolidamento delle rete distributiva esistente. Occorrerà un rilancio dei distretti del commercio (da poco è stato pubblicato il quinto bando) – strumento operativo per meglio rafforzare la rete del commercio di vicinato – e si dovranno incrementare le reti fra imprese. Serviranno anche nuove politiche di utilizzo dei fondi comunitari”.
Questa la ricetta per una possibile ripresa. Ed occorre un pieno recupero delle competenze regionali in materia di commercio. 
Inoltre la ns Redazione vuole ricordare che da quando sono state liberalizzate le aperture domenicali dei Supermercati , si sono avuti effetti devastanti nel comparto commerciale , con aumenti di spese , gestione e orari di lavoro ,mentre non c’è stato nessun incremento del fatturato mensile . Una mossa della Grande Distribuzione per penalizzare i piccoli negozi , che però sta avendo ripercussioni negative sulle famiglie e la Società , costrette a sacrificare il giorno di riposo per sprecarlo nei Centri Commerciali . Anche l’allora Cardinale Martini , anni fà era stato molto contrario all’apertura domenicale dei negozi , e adesso abbiamo la triste conferma che aveva ragione .
La Redazione