giovedì 4 agosto 2011

LA REGIONE PIEMONTE VARA LA LEGGE PER SALVAGUARDARE IL COMMERCIO AMBULANTE E DI VICINATO

Commercio, legge bipartisan: per un anno niente ipermercati.
Il provvedimento nel suo complesso mira a favorire il commercio di vicinato anche con la creazione di un fondo regionale destinato al sostegno dei piccoli esercenti e l'esclusione degli ambulanti dalla Bolkenstein

Torino 25/07/2011
È stato approvato dal Consiglio regionale il disegno di legge n.55 “Disposizioni urgenti in materia di commercio”, che interviene sull’attuazione della direttiva europea “Bolkestein” e modifica la legge regionale n. 28/1999 sull’incentivazione del commercio.
Una legge innovativa, concepita e votata insieme da maggioranza e opposizione e che introduce una grande novità: esclude infatti gli ambulanti dall'applicazione della direttiva europea Bolkenstein che tante proteste aveva provocato nei mesi scorsi.
Di conseguenze le loro licenze non verranno messe a bando, come voleva la Ue, e resteranno di durata decennale automaticamente rinnovabili, a disciplina invariata come è stato fino ad oggi.
Il provvedimento nel suo complesso mira a favorire il commercio di vicinato con altre due iniziative: la creazione di un fondo regionale destinato al sostegno dei piccoli esercenti e il blocco per un anno dell'autorizzazione delle nuove licenze per i centri commerciali di dimensioni superiori ai 4.500 metri quadrati.
Il fondo sarà finanziato con l'aumento degli oneri di urbanizzazione a carico della grande distribuzione. Queste maggiori entrate serviranno per rivitalizzare il commercio già esistente nell'area, e in particolare i piccoli negozi, in modo da contrastare le ripercussioni negative legate ai grandi insediamenti. 
"Si tratta di un altro punto del programma elettorale che viene realizzato - commenta il presidente Roberto Cota - una promessa mantenuta di cui devo ringraziare maggioranza e opposizione perché la legge è stata approvata all'unanimità con grande spirito di collaborazione.
È un segnale positivo". "Abbiamo votato a favore della nuova legge perché sono state approvate importanti modifiche da noi proposte - spiega il capogruppo del Pd Aldo Reschigna - In particolare quella, in linea con la conferenza Stato-Regioni, di configurare il commercio ambulante al di fuori della direttiva Bolkestein".
Reschigna sottolinea anche: "Il Pd ha garantito il numero legale, giocando un ruolo determinante per dare certezze agli operatori economici piemontesi".
"Oggi ho onorato l'impegno che avevo preso con gli ambulanti - commenta l'assessore al Commercio, William Casoni - che potranno ora dedicarsi con più serenità al loro lavoro. Non ci saranno minacce per i mercati piemontesi da parte dei grandi gruppi commerciali. Anche il concreto aiuto al commercio di prossimità è una promessa mantenuta contro la desertificazione dei piccoli centri".
Dal commercio arriva invece un sì condizionato: "Ciò che apprezziamo - dice Maria Luisa Coppa, presidente dell'Ascom torinese- sono le norme che disincentivano nuovi grandi insediamenti commerciali ispirati da pure finalità speculative immobiliari. Non ci piace invece la mancata inclusione di norme già concordate sulla formazione e l'aggiornamento degli operatori nonché delle disposizioni a sostegno delle eccellenze commerciali piemontesi".
"Siamo soddisfatti - commenta invece Valerio Munari, presidente della Fiva Confcommercio Torino- con questa legge è salvo il futuro delle oltre 16.000 aziende ambulanti piemontesi". Parla infine di "un provvedimento nel complesso apprezzabile e senza dubbio necessario per mettere alcuni punti fermi in un settore che in questi anni ha avuto una tumultuosa e non sempre regolata evoluzione", Antonio Carta, di Confesercenti.

di Marco Trabucco

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