sabato 17 giugno 2017

Confcommercio Pesaro e Urbino/Marche Nord: soddisfazione per il no alle aperture domenicali

16-06-2017 L'Associazione è soddisfatta per la delibera del Consiglio Regionale delle Marche con la quale si chiede al Parlamento di varare la chiusura domenicale e festiva degli esercizi commerciali. 

"Confcommercio Pesaro e Urbino/Marche Nord (questa è la nuova denominazione della Associazione) esprime viva soddisfazione per la delibera del Consiglio Regionale delle Marche con la quale si chiede al Parlamento di varare la chiusura domenicale e festiva degli esercizi commerciali". 

Il direttore generale della Associazione, Amerigo Varotti valuta positivamente, ed in linea con le richieste della locale Confcommercio, l'atto firmato dai Consiglieri Luca Marconi, Gino Traversini, Francesco Marcucci, Francesco Giacinti, Andrea Biancani, Fabrizio Volpini e Enzo Giancarli ed approvato dal Consiglio Regionale. 

"L'obiettivo è la modifica del decreto "Salva Italia" del Governo Monti che ha previsto la totale liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali in qualsiasi giorno dell'anno e in qualsiasi orario. E che, oltretutto, ha esautorato Enti locali e parti sociali dalla possibilità di programmare localmente le aperture degli esercizi commerciali coniugando le esigenze dello sviluppo sostenibile e dei tempi di vita di imprenditori e lavoratori. 

Il decreto è stato un regalo alla lobby della grande distribuzione. Grazie a questo decreto, outlet e ipermercati hanno fatto affari d'oro gettando sul lastrico migliaia di negozi, distruggendo la vita di migliaia di lavoratori e desertificando i nostri centri storici ed i negozi di quartiere

La liberalizzazione oggi vigente è una follia solo italiana che non esiste in nessun Paese europeo. Ha distrutto il commercio e le città, ha imposto la chiusura di tanti negozi che garantivano un servizio nei piccoli centri. 

Ha imposto un modello di sviluppo assolutamente inaccettabile, non sostenibile dal punto di vista ambientale, rendendo più brutte e vuote le nostre città, i nostri Paesi. A questa follia hanno poi contribuito le politiche urbanistiche di molte Amministrazioni locali come Fano e Pesaro che ci hanno regalato decine di migliaia di metri quadrati di grandi strutture di vendita (vedi ora la follia dell'ampliamento dell'Auchan a Fano o della Torraccia a Pesaro) e ancora non demordono, come sembra voler fare il Comune di Mondolfo con l'outlet. La deliberazione della Regione Marche è una richiesta pressante al Parlamento di fare presto una legge che fermi questa follia".

venerdì 16 giugno 2017

La scelta di Unicoop Firenze: meno aperture domenicali

08 giugno 2017
In 48 supermercati la spesa si farà solamente la mattina, 56 resteranno chiusi. La presidente Daniela Mori: «È giusto perché non siamo fatti di sole vendite»

FIRENZE. «Domenica è sempre domenica», cantava Claudio Villa in una celebre canzone di oltre 50 anni fa. E Unicoop Firenze, unica in Italia, sembra proprio averlo ascoltato. Da domenica prossima, infatti, 40 supermercati della cooperativa toscana rimarranno aperti solo di mattina (dalle 8,30 alle 13,30), a cui si aggiungono altri otto punti vendita – quelli di Pisa, Lamporecchio (Pistoia), Fiesole, Rufina, Dicomano, Vicchio, Barberino di Mugello (Firenze) e Colle Val d’Elsa (Siena) – perché si trovano in zone molto frequentate dai turisti estivi.

Dunque gli altri 56 punti vendita dei 104 sparsi nelle province di Pisa, Lucca, Pistoia, Prato, Firenze, Siena e Arezzo rimarranno chiusi tutte le domeniche e per 10 festività religiose e civili (tra cui Ferragosto, Natale, Pasqua, 25 aprile, Primo maggio e 2 giugno). Non solo. Finita l’estate anche gli altri otto punti vendita rientreranno. La decisione controcorrente di riscoprire il valore delle feste “comandate” la spiega la presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori: «Una cooperativa deve soddisfare i bisogni senza forzare i consumi». E quindi fare una scelta che tenga insieme «etica e impresa, valori cooperativi e sostenibilità economica». Mori sottolinea che «ci prendiamo il rischio di avere una diminuzione delle vendite, ma non siamo fatti di sole vendite: dobbiamo vedere che valore economico producono. Abbiamo fatto i nostri calcoli, le aperture indiscriminate nei festivi e nelle domeniche producono una richiesta di servizio di un certo livello. Questo significa – conclude Mori – che tutta la filiera, non solo chi lavora nei punti vendita, dovrebbe attivarsi per rendere un servizio adeguato a quello degli altri giorni».

Dalla liberalizzazione, nel 2011, Unicoop Firenze ha dato vita a diverse proposte: fra queste, l’iniziativa promossa da Confesercenti per la proposta di legge popolare “Libera la domenica” nell’aprile del 2013 con la raccolta di 23.000 firme, e il progetto “Il Dìdifesta” per la promozione di attività alternative per il tempo libero. Intanto però i punti vendita Unicoop sono una cosa, mentre i negozi dei centri commerciali dove insistono i supermercati un’altra cosa. E così succede che la Filcams Cgil ha annunciato uno sciopero per sabato 10 dei lavoratori dei negozi che fanno parte del centro commerciale “Centro Empoli” di Empoli, ma non solo appartenenti a Unicoop Firenze. In seguito alla decisione della cooperativa di mantenere solo al mattino della domenica l’apertura al pubblico, la direzione del consorzio “Centro Empoli” ha comunicato con una circolare che per le altre attività della struttura nei festivi varrà ancora l’orario 9.30-20. Il sindacato promuoverà in parallelo delle assemblee dei lavoratori che inizieranno già oggi pomeriggio. In occasione della giornata di sciopero è in fase di organizzazione anche un presidio dimostrativo dei lavoratori.