domenica 26 giugno 2011

PILLOLA

Ritengo sbagliato e dannoso il ricorso alle aperture festive dei centri commerciali, perché si mercifica e si svuota il senso di questa giornata proiettando il messaggio, specialmente ai giovani, che nulla ha più valore della società dei consumi e si trasmette l’idea di dare risposte ai bisogni attraverso l’induzione al consumo sempre e comunque.

Ritengo sbagliato e dannoso il ricorso selvaggio alle aperture festive dei centri commerciali ad ogni costo perché ancora una volta si tenta di affermare un ruolo distorto di servizio di pubblica utilità attribuito al settore del commercio.

Si agevola cosi la grande distribuzione che assume una posizione dominante rispetto ai piccoli esercizi commerciali.

Una efficace politica per il commercio deve invece ripartire dalla creazione di una più leale concorrenzialità tra la grande e la piccola distribuzione, facendo in modo che i centri commerciali non vadano a creare una situazione di svantaggio nei confronti dei negozi di vicinato, il cui valore economico e sociale deve essere tutelato.
Troppo spesso si dimentica il valore sociale legato alla rete della piccola distribuzione e ciò vale sia per i livelli occupazionali, che per il loro valore aggiunto di socializzazione, soprattutto nelle nostre piccole comunità locali.

lunedì 20 giugno 2011

UNA PILLOLA

C’è un motivo BEN PRECISO per il quale i supermercati dovrebbero essere chiusi la Domenica:
fare la spesa deve essere un’operazione puramente FUNZIONALE, in altre parole non richiedere più di 45 minuti nei casi più difficili.
Fare la spesa non dovrebbe (come vogliono farci credere i centri commerciali) essere un’esperienza multisensorialmente emozionante, come andare al cinema oppure a mangiare in un ottimo ristorante.
Da qui la conclusione che se sei da più di un’ora all’interno di un supermercato significa che stai girando a vuoto in cerca di cose inutili da comprare per combattere le tue frustrazioni (ecco perché nei centri commerciali non ci sono orologi).
Fare la spesa non è minimamente ne assolutamente paragonabile a un servizio essenziale come quello di un ufficio postale,un ufficio pubblico, un ospedale, una stazione dei Carabinieri.

domenica 19 giugno 2011

LA LEGGE E I FURBETTI

La legge (n° 6/2010 consultabile qui) della Regione Lombardia riguardante la regolamentazione degli orari degli esercizi commerciali al dettaglio in sede fissa prevede all'art. 103 e seguenti:
  • Per gli esercizi commerciali sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita, la possibilità di apertura in tutte le giornate domenicali e festive durante l’intero anno, con l’obbligo di chiusura in sette giornate l’anno corrispondenti alle principali festività.
  • Per i punti vendita di maggiori dimensioni (medie, grandi strutture di vendita e centri commerciali) ventidue giornate all'anno di “apertura domenicale e festiva” che sono cosi regolate:
  • apertura nella prima domenica dei mesi da gennaio a novembre;
  • apertura nell’ultima domenica di uno dei mesi di maggio, agosto o novembre;
  • apertura nelle giornate domenicali e festive del mese di dicembre. 
  • apertura, inoltre, in altre cinque domeniche e/o festività a discrezione dei Comuni.
    • Per le zone diverse dal centro storico dei Comuni capoluogo e per i Factory Outlet Center che i comuni possono autorizzare l’apertura domenicale e festiva fino a un massimo di ulteriori dieci giornate all'anno. (oltre alle ventidue regolate per legge)
    • Per i comuni nei quali si svolgono mercati domenicali o festivi a valenza storica l’apertura è consentita a tutti, limitatamente ai giorni e agli orari di svolgimento di tali mercati.
    • Per i Comuni rivieraschi, quelli con impianti sciistici, con stabilimenti termali, i centri storici dei Comuni capoluogo di provincia e le fasce del territorio fino a 500 metri di distanza dagli aeroporti di Linate, Malpensa, Orio al Serio e Montichiari e i comun i che vengono individuati “ambiti a forte attrattività” è consentita l’apertura domenicale e festiva.
    Poi la stessa legge dice anche:
    I comuni, inoltre, possono concedere ulteriori giornate di apertura domenicale e festiva agli esercizi commerciali siti all’interno del perimetro dei distretti del commercio, in accordo con le organizzazioni delle imprese e dei lavoratori.

    E usando a sproposito quest’articolo della legge, il comune di Antegnate ignorando i suoi commercianti ma "convinto e appoggiato" dal centro commerciale di Antegnate, ha “inventato” il Distretto del comune di Antegnate, Fontanella e Barbata che appunto concede “legalmente” ulteriori giornate di apertura domenicale e festiva allo stesso.
    Da inizio giugno 2011, con questo escamotage, con il riconoscimento di questo Distretto da parte della Regione sono riusciti a far legalizzare l’apertura domenicale e festiva per quasi tutto l’anno del centro commerciale di Antegnate.
    Questo perché, le ulteriori aperture che i comuni possono concedere ai centri commerciali che sono all’interno del perimetro del distretto erano già state contrattate con il centro commerciale per altre ventisei domeniche, in aggiunta alle ventidue viste sopra e regolate per legge e che in totale fanno l’apertura festiva per quasi tutte le domeniche di un anno. (il centro commerciale ha ricevuto così un vantaggio competitivo anche nei confronti degli altri centri)

    La Regione consente l’apertura domenicale e festiva ai centri commerciali e poi finanzia i distretti commerciali.
    In pratica la Regione, con la complicità di alcuni comuni, prima colpisce duro il commercio di vicinato (quello al dettaglio) e poi cerca di rianimarlo.
    Il problema non sono quindi i Distretti del Commercio ma il motivo per il quale hanno dovuto introdurli.
    E’ come se venisse acquistata una bilancia a un obeso. La bilancia di per se è utile ma per risolvere il problema dell’obesità si deve fare altro ….

    Volendo proteggere il commercio di vicinato sarebbe stato più semplice fare leggi con limiti ben precisi e non dare ai centri commerciali il vantaggio competitivo di poter rimanere sempre aperti nei giorni festivi e non solo le ventidue domeniche regolate per legge.
    Vantaggio, che addirittura anche la Corte Costituzionale con una sentenza dell’ottobre 2010 ha invece riconosciuto in capo al commercio di vicinato, perchè: mirato a realizzare un riequilibrio competitivo tra grande distribuzione ed esercizi di vicinato e valutato a porre rimedio a situazioni di squilibrio economico e sociale.