Una
efficace politica per il commercio dovrebbe ripartire dalla creazione di una
più leale concorrenzialità tra la grande e la piccola distribuzione, facendo in
modo che i centri commerciali non si creino, con l’apertura festiva continua, un
vantaggio competitivo nei confronti dei negozi di vicinato.
Se
si prosegue su questa strada si avranno tanti comuni desertificati e
altrettanti mega centri ludico-commerciali all’uscita dei caselli autostradali,
una sorta di deserto americano, dove il modello seguito è stato proprio questo.
Troppo
spesso si dimentica il valore sociale legato alla rete della piccola
distribuzione e ciò vale sia per i livelli occupazionali, che per il loro
valore aggiunto di socializzazione, soprattutto nelle nostre piccole comunità
locali.
In rete, a tal proposito, ho trovato
questa lettera di Claudio Elazar Lazzaro del 04-06-2011
Nel
2009 mi sono recato negli Stati Uniti per lavoro, il viaggio comprendeva New York,
Chicago e Milwakee e per la prima volta senza la foga del turista ho avuto
l'occasione di fermarmi a riflettere su alcuni aspetti dell'American Way of life
senza il fiato al collo di un'accompagnatore turistico e soprattutto senza
dover necessariamente bruciare delle tappe, ma semplicemente frequentando dei
meeting noiosissimi ed affrontando la vita di tutti i giorni.
Sbollita l'eccitazione
dei primi giorni ho cominciato a notare delle similitudini tra la pianura padana
e le pianure dell'Indiana e dell'Illinois (luoghi nei quali ho maggiormente
soggiornato) e più il tempo passava, più la sensazione di essere a casa aumentava,
nella fattispecie la mia casetta affittata a Flossmor (località a 40 km circa
da Chicago) assomigliava fortemente a quella dove abito a Borgarello ed anche i
dintorni non erano dissimili.
Una
delle incombenze classiche nella vita è fare la spesa e quindi chiedendo
informazioni sul luogo ai vicini di casa ho iniziato a scoprire cosa offriva la
zona e la prima grande sorpresa fu che nonostante fossimo in una cittadina con
più di diecimila abitanti i negozietti non esistevano in maniera assoluta.
Fortunatamente una delle prime spese previste prima ancora di partire fu il
noleggio di un'auto e mi resi immediatamente conto che se non l'avessi fatto
avrei dovuto chiamare un taxi sia per andare a fare la spesa che per raggiungere
un bar o un ristorante ….. perlomeno in questo particolare Borgarello
differiva, due bar in un paese di meno di 3000 persone sono un ottimo servizio,
consentono a chi vuole bere un caffè o comprarsi un pacchetto di sigarette di
muoversi a piedi ………… ma da Flossmoor il caffè, le sigarette o il Food Store
distano 3 km e quindi anche per le esigenze minime l'autovettura è
indispensabile.
A Borgarello sin dall'inizio ho instaurato un ottimo rapporto con
i miei vicini di casa e nonostante ci abiti solamente dal 2003 mi sento
perfettamente integrato, inoltre la presenza degli esercizi di vicinato come il
panettiere, il Minimarket (che purtroppo ha chiuso), la cartoleria, la posta,
il giornalaio hanno sempre fatto parte delle comodità oltre ad essere tanti
piccoli punti di incontro per socializzare ……… ma a Flossmor tutto ciò esisteva
ma non esiste più.
Approfittando
della curiosità dei vicini di casa nei confronti del sottoscritto (non credo
avessero mai incontrato un italiano proveniente dall'Italia ma solo figli di
immigrati italiani) chiedetti se in passato ci fossero stati dei servizi a
Flossmoor ed i vicini di casa mi raccontarono che una volta avevano dei bar dei
negozi, un pub serale che fungeva da punto di incontro per i giovani fino a
quando ''Wall Mart'' (grande catena Americana di distribuzione) aprì un Centro
Commerciale giusto a 3 km dal paese ……… ricordo lo sguardo di nostalgia con la
quale la Signora Landin (una delle mie vicine di casa) mi disse che al Coffee Corner
ci andavano tutti e che tutti gli abitanti di Flossmoor avevano la loro tazza
di caffè personalizzata con il loro nome …….. il racconto mi emozionò e anche
io raccontai alla signora che al mio paese in Italia il bar è un punto di
ritrovo dove si può trovare chiunque, anche il Sindaco del paese !!
Ma
il giorno dopo aver socializzato con i miei temporanei vicini di casa dovetti
purtroppo recarmi da Wall Mart in quanto il frigorifero era tristemente vuoto e
nella dispensa era finito anche il caffè ………… l'impatto con la grande
distribuzione americana non fu traumatizzante come mi ero immaginato, in fondo
Wall Mart era un supermercato come un'altro e a parte la discutibile scelta di
vendere taniche da 5 litri di succo di arancia surgelato non differiva molto da
un supermercato europeo, l'unica differenza tangibile era la consapevolezza che
Wall Mart era l'unico punto di incontro in quella zona ………. ovvero che Wall
Mart aveva sostituito la piazza del paese e non solo !!!
Il
Centro Commerciale disponeva di bar, ristoranti, negozi di abbigliamento, sale
giochi, cinema, piscina ………. il tutto gestito in maniera asettica e senza
nessuna matrice del luogo.
Wall
Mart disponeva (e dispone !!) in ognuno dei suoi Centri Commerciali di
un'enorme parcheggio ed è segnalato a partire da 50 km di distanza portando
clientela anche da fuori della zona e sviluppa inquinamento da gas di scarico
più di tutte le cittadine nei dintorni di Flossmoor.
Oggi a casa mia davanti
a un caffè come si deve (il caffè americano lascia alquanto a desiderare) in
questa giornata piovosa, ho pensato di raccontarvi questa breve storia che in
un certo senso può definirsi un viaggio nel tempo in quanto sarà quello che
accadrà a Borgarello se il Centro Commerciale verrà realizzato, personalmente
spero nell'esistenza un universo parallelo dove tutto ciò non accadrà e non
saremo costretti a dover svendere il nostro stile di vita per una bistecca, un
caffè o un pacchetto di sigarette.
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