domenica 16 ottobre 2011

COMMERCIO MODERNO: LO SVILUPPO E I DIRITTI

Per evitare decisioni dei Sindaci sulle aperture domenicali, che il più delle volte sono forzature e/o violazioni delle leggi vigenti, serve un confronto serio sull`intero settore del commercio e soprattutto sulle strategie per una sua modernizzazione sostenibile che porti a regole certe ed omogenee.
Il commercio ha bisogno di una complessiva legge di riforma che sappia unire, al rispetto dei principi ed obiettivi comunitari di tutela della libertà imprenditoriale, l`attenzione necessaria alle problematiche di impatto ambientale ed urbanistico, alla qualità della vita dei centri urbani alle nuove sensibilità sociali dei cittadini.
Non si può parlare infatti di sviluppo, in senso veramente moderno, se esso contrasta con i diritti di chi lavora, con i valori sociali della popolazione, con la tutela del paesaggio, dell`ambiente e del territorio.
Questo l`ambito in cui si deve collocare anche la disciplina degli orari.
Troppo spesso questa materia è stata invece affrontata come semplice strumento di «marketing» commerciale, che incide unicamente sulla competitività tra territori limitrofi, trascurando le inevitabili ricadute economiche, occupazionali, organizzative e produttive.
In un periodo di grave crisi economica e di drastica riduzione della capacità economica delle famiglie, un numero maggiore di aperture domenicali non fa altro che spostare i consumi dalle giornate feriali alle giornate festive; provoca l`impoverimento dei centri storici delle città, alterando quello sviluppo equilibrato e sostenibile in cui è fondamentale il ruolo sia della grande che della piccola distribuzione; comporta la prevedibile chiusura di attività e la relativa riduzione di posti di lavoro, causando una perdita di professionalità complessiva del settore con lavoro precario e poco qualificato.
Una soluzione potrebbe essere quella di avviare una apertura a rotazione domenicale per una determinata area (come per i distributori di carburante) per consentire a tutti di operare, senza creare condizioni che risultino eccessivamente favorevoli per un soggetto rispetto ad altri.

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