sabato 3 marzo 2012

Domani la giornata europea per la domenica libera dal lavoro: iniziativa dei sindacati in via Fillungo

Domani è la giornata Europea per la domenica libera dal lavoro, a Lucca in via Fillungo dalle 15 alle 19.30 Filcams CGIL, Fisascat CISL ed Uiltucs UIL di categoria con i rappresentanti sindacali di diversi negozi del territorio distribuiranno in Fillungo volantini, palloncini ed altro materiale con gli slogan LA FESTA NON SI VENDE, LIBERIAMO LE DOMENICHE, LA DOMENCIA FATE L'AMORE E NON LA SPESA e I BAMBINI LA DOMENCIA DEVONO STARE CON MAMMA e PAPA'.
"La novità anche a Lucca delle aperture senza regole - scrivono in una nota i tre sindacati - necessita una risposta da chi la domenica deve aprire i negozi e starci l'intera giornata. 
Comprendiamo le aperture domenicali dei servizi essenziali e di quelli turistici. Il commercio no. 
La mancanza di regole non è libertà, ma anarchia, è il caos dove prevale la legge del più forte ed infatti chi è d'accordo è la grande distribuzione
Il commercio necessita regole certe, che rispettino le esigenze dei cittadini consumatori, ma anche i diritti dei dipendenti, per la maggior parte donne, con forti difficoltà a trovare tempi e modi per conciliare concretamente vita privata e lavoro".
"Le liberalizzazioni nel commercio, - continua la nota - non creano nuovi posti di lavoro, ma esauriscono chi già c’è con turni pesanti e richieste eccessive di flessibilità. 
Abbiamo in questi anni fatto in diversi territori esperienze concrete, che hanno dimostrato che queste misure non determinano un aumento dei consumi, sul piano occupazionale gli effetti sono solo di tipo precario, la condizione lavorativa peggiora e con essa anche la qualità del servizio, si penalizza la piccola distribuzione, si avvantaggia solo la grande distribuzione. 
Tutte queste tendenze già presenti prima della crisi vengono ulteriormente accentuate quando diminuisce il reddito disponibile come avvenuto negli ultimi quattro anni. 
La Grande Distribuzione Organizzata ha già reagito dichiarando che a fronte di aperture “a ciclo continuo”, non potendo sostenere i costi di nuove assunzioni e la gestione “in straordinario” dell’estensione degli orari, le prestazioni dei lavoratori presenti saranno riarticolate e modellate – senza costi aggiuntivi per l’azienda - per adattarsi alla nuova esigenza e alle tendenze di acquisto che i consumatori determineranno.I grandi supermercati hanno già cominciato, violando in diverse realtà le regole sul riposo ed il CCNL".
"Nelle attività di vicinato, alcune saranno messe in crisi, - concludono i sindacati - altre come già accade nel periodo natalizio non daranno più nemmeno il giorno di riposo. 
L’unico effetto concreto delle liberalizzazioni sarà il peggioramento delle condizioni e degli orari di lavoro, in cui il faticoso equilibrio tempi di vita/lavoro non troverà più riconoscimento scardinando così la contrattazione sull’organizzazione del lavoro costruita nelle aziende. 
Si lasciano così inalterati e senza risposta i veri problemi che vedono ancora la contraddizione di un settore che si vuole ad ogni costo falsamente “moderno” e “libero” mentre tutto ciò che lo circonda nelle città continua a vivere seguendo ritmi diversi. 
Il Governo quindi cambi impostazione rimettendo al centro la concertazione con le parti sociali sulle reali esigenze dei territori, nella programmazione delle aperture, nel rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori".
 http://www.lagazzettadilucca.it

1 commento:

  1. Buongiorno Gianni,
    mi scuso sin da ora per il fatto di utilizzare questo spazio per contattarla ma non ho trovato altro modo (in effetti non sono molto esperta di blog e dintorni). Sono una giornalista del settimanale bergamasco La Rassegna, che si occupa in particolare di commercio, e mi piacerebbe parlare di questo suo blog. Potrebbe comunicarmi un suo recapito all'indirizzo e-mail info @ larassegna.it?

    Grazie

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