Due nuove
attività commerciali stanno per aprire nel centro storico di Chiusi.
Questa è una
significativa inversione di tendenza, dopo alcune chiusure legate al difficile
periodo economico e allo sviluppo di un fiorente tessuto commerciale appena
fuori dalla città antica. “Evidentemente – osserva il sindaco Stefano
Scaramelli – iniziamo a raccogliere i frutti di una politica di sostegno ai
giovani e alle nuove imprese, con contributi a fondo perduto e il conto
interessi. E per quest’anno, lanciamo un nuovo bando”.
La giunta
comunale sta per approvare un contributo a fondo perduto di un migliaio
di euro per le nuove aperture di esercizi di vicinato e di avvio di attività di
servizi per il turismo o culturali che hanno intrapreso l’attività negli ultimi
dodici mesi.
Chiunque
potrà fare domanda, senza limiti di età o di altro tipo.
In
contemporanea, esiste una convenzione tra Comune di Chiusi e la Banca di
Credito Cooperativo Valdichiana per la concessione di prestiti per interventi
di recupero del patrimonio edilizio esistente e a sostegno delle attività
economiche.
Prevede, da
parte del Comune, la concessione di contributi in conto interesse sui
finanziamenti della durata fino a cinque anni erogati dalla banca: in pratica,
il finanziamento diventa a tasso zero per l’imprenditore.
Ma
accanto al sostegno economico va segnalata un’intensa azione promozionale con
una serie di iniziative, eventi, investimenti nella cultura, con il risultato
di un crescente prestigio del centro storico.
Basti citare
il fatto che artisti famosi lo stano scegliendo per le prove dei loro
spettacoli, grazie anche al bel teatro esistente, così come è stato scelto nel
recente passato come “location” per spot e servizi pubblicitari.
E la
percezione di isolamento sta per essere definitivamente abbattuta con la
creazione di nuovi marciapiedi di collegamento con lo scalo, in attesa anche di
una nuova strada. “Tutte queste iniziative – osserva ancora il sindaco – servono
a dare equilibrio alle varie zone del nostro Comune, e per contaminare la
vocazione commerciale dello scalo e quella storico-culturale della città, in
modo da favorire uno sviluppo uniforme.
Turismo e
shopping devono trovare un unico riferimento nel territorio, invece di zone
divise per vocazione e offerta”.
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