martedì 27 settembre 2011

CONFUSIONE SULLE DEROGHE DOMENICALI E FESTIVE

Chiarendo che la materia degli orari e delle conseguenti deroghe, è di competenza residuale delle Regioni e che anche la Corte costituzionale, in una delle ultime sentenze, ha sancito proprio questo principio: gli orari non rientrano nella materia della tutela della concorrenza, ma del commercio, così come previsto dall’ articolo 117 della Costituzione.

Mi chiedo allora quale obiettivo si era proposto il governo che, tra il mese di luglio e settembre 20011, è intervenuto con delle norme che hanno creato confusione su confusione nei cittadini consumatori: si è passati dalla liberalizzazione solo a favore dei comuni turistici e città d’arte (D.L. 98 del 06/07/2011), alla liberalizzazione per tutti i comuni (D.L. 138 del 13/08/2011), per poi ritornare di nuovo indietro con la manovra (Legge 148) approvata il 13/09/2011.

L’operazione, quantomeno confusa delle ultime disposizioni governative, è stata motivata come segno di massima liberalizzazione e strumento idoneo per avvicinarci all’Europa e, conseguentemente, favorire il consumo delle famiglie.
Non mi sembra la strada idonea a far aumentare i consumi dei cittadini e far girare l’economia: servono ben e più importanti strumenti normativi strutturali finalizzati al lavoro, all’occupazione, alle imprese, alle famiglie.

Non mi risulta comunque che in Europa venga applicata una deroga così selvaggia: non in Germania, sicuramente non in Francia, ne tantomeno in altre nazioni occidentali.

Bisogna poi dire che alcune Regioni hanno già o stanno per impugnare anche le disposizioni che prevedono le deroghe domenicali e festive per i soli comuni turistici e città d’arte.

1 commento:

  1. Ciao Gianni, come sempre hai ragione....la battaglia è lunga, ma bisogna combattere per far finire questo sistema che non ha nessuno sbocco commerciale.La Domenica deve essere un giorno di riposo per tutti !!
    A presto

    Max

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