Alle
autorità regionali i commessi dei centri commerciali del Friuli Venezia Giulia
hanno proposto di introdurre come limite le aperture domenicali degli
esercizi a turno, come per
benzinai, farmacisti e altri settori.
Prendendo
spunto da un commento a questa proposta, sottolineo e anch’io ribadisco che
stiamo parlando di commercio, non di servizi vitali.
La
comodità indiscussa del negozio sempre aperto, non rappresenta una necessità
così globale ed è grande la comprensione per la minaccia alla qualità della
vita dei lavoratori del commercio.
Il
fatto che alle persone piaccia andare a fare la passeggiata al fresco d'estate
e al caldo d'inverno, la domenica nelle gallerie dei centri commerciali non
vuol dire che debbano farlo.
Fare
la spesa la domenica non è una necessità! E comunque si parla di regolamentare le
aperture non di vietarle categoricamente.
Il
lavoro domenicale, dato dalle aperture festive, che da eccezione diventa
regola, non va accettato come un fenomeno ineluttabile.
Ha
origini e motivazioni non del tutto convincenti ed è chiaro che sono forzate
dalla Grande Distribuzione per moltiplicare le occasioni di consumo piuttosto
che vera necessità di servizio.
Quello
che passa inosservato è semplicemente che si sta instaurando un modello
che non prevede più il diritto all'acquisto ma il DOVERE di essere
consumatori: tutto è sempre aperto, quindi non ci sono scuse.
A
questo modello non ci si dovrebbe arrendere.
E
consiglio a chi si lamenta delle chiusure e indica ai lavoratori di cambiare
posto di lavoro, di riconsiderare le proprie priorità, anche perché forse fanno
parte di quelle categorie di "serie A" con weekend sempre a casa,
ferie garantite e addirittura gli orari dei prefestivi ridotti.
Sono
personalmente cosciente che ogni lavoro ha le sue problematiche, ma a questi
consiglierei di provare a lavorare in un centro commerciale aperto tutte le
domeniche, e poi di esprimere un giudizio.
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