domenica 4 settembre 2011

LA DOMENICA LIBERA DAL LAVORO

La manovra finanziaria di luglio 2011 ha fatto cadere ogni limite previsto per l’apertura dei negozi la domenica e i giorni festivi con riferimento alle città d’arte e quelle di grande interesse turistico.
Con la manovra bis di agosto, invece, un brevissimo comma ha permesso di estendere questa disposizione a tutti gli “esercizi di vendita”, senza distinzione di vocazione turistica o artistica, rimuovendo il rispetto degli orari di apertura e di chiusura senza differenze tra giorni feriali, domenicali e festivi:
Un deciso e grave passo verso quella mutazione antropologica dei tempi di vita comune che è già purtroppo molto diffusa e prevalentemente accettata come un dato di fatto, anche da alcuni rappresentanti di associazioni di consumatori che sottolineano la «comodità» di avere luoghi di consumo aperti teoricamente 24 ore su 24.

Ma c’è anche chi:
a fine giugno 2011 con l’obiettivo “la domenica libera dal lavoro” l’EuropeanSunday Alliance, ha promosso presso il Comitato economico e sociale europeo di Bruxelles una conferenza di esperti per lanciare l’iniziativa a livello continentale e incidere nel dibattito in corso sulla revisione della direttiva europea sull’orario di lavoro.
La proposta arriva da una rete composta da varie organizzazioni della società civile, sindacati e realtà ecclesiali.
Rete che vede molte sigle italiane ma con azioni, finora, di poca visibilità nell’opinione pubblica. Anche se non mancano i termini per un dibattito aperto e condiviso sui tempi di vita, di festa e di lavoro.


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