martedì 3 aprile 2012

CENTRI COMMERCIALI «ORMAI SONO TROPPI»


«A Bergamo siamo a un punto di saturazione con i centri commerciali».
Per Paolo Malvestiti, presidente di Camera di Commercio e di Ascom, l'epoca dell'espansione dei grandi punti vendita è arrivata al termine. Un'analisi basata sui numeri dell'Osservatorio regionale del commercio, che descrive così la Bergamasca: a fronte di poco più di un milione di abitanti, la densità commerciale della grande distribuzione organizzata è di 413 metri quadrati ogni mille persone; siamo al terzo posto in tutta la Lombardia dopo Brescia e Lodi, che hanno una concentrazione poco più alta.
L'analisi delle diverse associazioni di categoria è concorde.
«Sulla diffusione della grande distribuzione siamo sempre stati critici - dice Giorgio Ambrosioni, presidente di Confesercenti Bergamo -. Abbiamo più volte espresso posizioni chiare di fronte alle istituzioni preposte al rilascio delle autorizzazioni.
Tutto questo denunciando non solo l'alta densità delle superfici esistenti in Provincia ma, soprattutto, la mancanza di pianificazione a livello comunale e provinciale che avrebbe dovuto accompagnare uno sviluppo più armonioso di tutto il commercio.
I dati in questione, letti nella loro complessità, suggeriscono ovviamente molta prudenza da parte di tutti gli operatori commerciali nel pianificare i propri investimenti: basta riflettere sul caso Lombardini, che rinuncia all'operazione nell'area Honegger di Albino perché i presupposti economici dell'operazione sono venuti meno».
Secondo Malvestiti l'alta densità è diventata un problema quando è mancato il quadro generale del mercato: «La crisi in atto si fa sentire anche nei centri commerciali.
Già a colpo d'occhio la presenza delle grandi strutture appare sovradimensionata in alcune zone della Bergamasca. Nel complesso va detto che i dati seguono la tendenza di tutte le altre province vicine. Rispecchiamo in pieno ciò che caratterizza il sistema distributivo italiano: la varietà tra grande, media e piccola distribuzione.
Un modello che le altre nazioni ci invidiano e che dimostra la varietà della nostra offerta».
Fra i dati più positivi dello studio, evidenzia il presidente di Ascom, c'è sicuramente il rapporto ancora alto tra negozi di vicinato e popolazione: Bergamo è al quarto posto in Lombardia con 729 metri quadrati ogni mille abitanti. «I piccoli negozi non stanno scomparendo - continua Malvestiti - e cercano risposte per il futuro nei distretti del commercio della Regione Lombardia.
Nel giro di tre anni ne sono nati ben 28 per un totale di 120 comuni coinvolti, e più di 10 mila attività imprenditoriali interessate. È una grandissima novità in grado di sensibilizzare tutti sull'importanza e sul ruolo dei negozi di vicinato. Il nostro principale obiettivo è che le botteghe si riapproprino del loro ruolo economico e sociale all'interno delle città».
L'Osservatorio regionale, nel dettaglio, indica la Bassa, versante orientale, come la zona più affollata di grandi strutture di vendita, dove c'è un metro quadrato di grande distribuzione ogni abitante (1.026 ogni mille abitanti), tre volte la media lombarda.
Piuttosto satura anche la zona di Bergamo città e dell'hinterland, con 832 metri quadrati per mille abitanti.
Un caso a parte è quello di Curno, dove a mille residenti corrispondono addirittura oltre 5.800 metri quadrati di grande distribuzione. A bassa concentrazione, invece, l'alta Valle Seriana, la Valle Cavallina (dove non c'è grande distribuzione) e la Valle Brembana (poco di più).
Una bassa densità dovuta in parte alle norme che impongono vincoli più stretti per l'apertura di centri commerciali nelle aree montane.
Articolo di Vittorio Ravazzini del 18 febbraio 2012

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