domenica 3 aprile 2016

CHIUSURA DEI NEGOZI. LA PDL M5S IN TUTELA DEI PICCOLI COMMERCIANTI APPROVATA ALLA CAMERA È ARENATA AL SENATO DA QUASI UN ANNO E MEZZO. INTANTO IL PICCOLO COMMERCIO MUORE.



03-04-2016

Leggo con amarezza la notizia riguardante i dati forniti dall’Osservatorio di Confesercenti relativi alla continua chiusura di negozi dovuta spesso al caro affitti e alla concorrenza dei centri commerciali a cui i piccoli commercianti non riescono più a far fronte.
No alle aperture domenicali selvagge dei negozi, sì al sistema a rotazione ridando un ruolo a Regioni ed Enti Locali nella programmazione a tutela dei lavoratori e piccoli commercianti che oggi sono schiacciati dalla grande distribuzione: questo si è da sempre proposto il Movimento 5 Stelle.
La proposta di legge M5S è stata realizzata in collaborazione con il CALS, il comitato anti liberalizzazioni selvagge, che sul tema ha raccolto oltre 50.000 firme.
La proposta di legge -approvata alla Camera- vuole mettere fine ad un sistema di liberalizzazione selvaggia delle aperture che ha portato in questi anni alla morte del piccolo commercio ed allo sfruttamento dei lavoratori.
Temi posti sul tavolo della politica nazionale da circa due anni e mezzo. Anni che hanno visto morire decine di altri piccoli negozi del centro storico di Reggio Emilia e non solo.
Ora la proposta di legge del Movimento 5 Stelle a prima firma Michele Dell’Orco è arenata al Senato nella Commissione Attività produttive.
La maggioranza fa muro sul tema delle aperture nei giorni festivi a danno dei lavoratori e del piccolo commercio, continuando a tutelare gli interessi dei grandi centri commerciali.
Così in tutta Italia -inclusa Reggio Emilia- il piccolo commercio muore strozzato dalla concorrenza dei grandi centri commerciali che a loro volta soffrono la crisi dal momento in cui, negli ultimi decenni, le giunte di Reggio Emilia hanno autorizzato la costruzione di troppe strutture causando in serie: la distruzione del territorio, maggior traffico e la distruzione del piccolo commercio.
Gli interessi delle lobby delle grandi distribuzioni sono molto forti. Il tutto per rispondere a logiche di profitto all’insegna di un consumismo sempre più sfrenato.

Articolo tratto da AFFARI ETERI E COMUNITARI di Maria Edera Spadoni
Cittadina alla Camera dei Deputati

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