I Grandi centri commerciali non s’hanno da fare
se non rispettano la tutela del territorio dell’interesse generale
Plaude alla sentenza del Tar
regionale e commenta con un "è da anni che lo diciamo e combattiamo per questo
risultato" Federconsumo Veneto, il settore di ConfCooperative che
rappresenta il movimento delle Cooperative di consumo del Veneto a commento
della sentenza del Tribunale Amministrativo del Veneto 766/2015 dello scorso 1
luglio che fa prevalere la tutela del territorio e l'interesse sulla libertà
d'insediamento delle strutture superiori ai 1500 mq di superficie.
«La
realizzazione di una grande struttura di vendita - si legge nella sentenza
del Tar- ha un considerevole impatto sul territorio, condizionandone la
destinazione e gli sviluppi futuri, circostanza quest'ultima che impone, di
per sé, la necessità che i principi in materia di liberalizzazione del
commercio siano contemperati dalla tutela di un interesse generale,
evidentemente inciso dalla realizzazione di una struttura di una tale
dimensione.
Ne
consegue la legittimità di un controllo preventivo, e quindi autorizzatorio».
Una sentenza storica dunque
che dà ragione ad anni di battaglie condotte da Federconsumo Veneto, che, oltre
ad esprimere la propria soddisfazione rispetto alla sentenza del Tar, dalla
voce del presidente Marcello Criveller ricorda al governatore Luca Zaia
l'impegno preso a suo tempo per le regolarizzazione del settore con coerenza e
fatti.
"Oggi - spiega Marcello
Criveller presidente di Federconsumo Veneto - è il momento di andare oltre le
parole e i comportamenti del passato che sono stati frequentemente di segno
opposto e che purtroppo hanno permesso nuovi mega insediamenti in barba a tutto
e a tutti come nel caso dell'area Treviso sud."
"Se la crisi batte e i
consumi calano- continua Criveller - a patire di più sono proprio i piccoli
centri commerciali che continuano a chiudere anche se ora il segno meno lo
vediamo anche nel grandi punti vendita tanto che sentiamo parlare di scioperi
all'Ikea, piuttosto che di preannunci di riduzioni personale al Carrefour come
da Auchan.
Qualche esempio veneto della
moria dei piccoli negozi di vicinato. Nel veronese in questo periodo sta
chiudendo i battenti una piccola cooperativa di consumo; , nel bellunese solo
alcuni anni addietro se ne contavano parecchie di più di quelle che ci sono ora
ed alcune hanno ceduto la gestione non facendocela ad andare avanti; nel
bellunese si soffre molto l'impari confronto con le vicine realtà della regione
autonoma Trentino.
Senza contare poi che se
chiude il negozietto vicino alla chiesa dei singoli paesi rimangono a piedi
intere famiglie che si sostengono solo con questa attività. "Quanti posti
di lavoro "veri" offre in alternativa la mega distribuzione?" -
questa la domanda che viene dunque riposta da Criveller al grande pubblico e
alla politica.
Forte anche la posizione di
Ascom. «Si tratta di un monito chiaro- dichiara Patrizio Bertin, presidente
dell'Ascom di Padova - nei confronti dei tanti comuni veneti che intendono
favorire l'apertura di strutture che sono solo un danno per il territorio.
In ballo ci sono i posti di
lavoro dei commercianti e dei loro collaboratori a Padova come ad Abano,
Monselice ed altrove ma anche il rispetto dell'ambiente e la ragionevole
organizzazione urbanistica dei territori».
Ecco perché Federconsumo
Veneto ribadisce la sua opposizione ai nuovi "mega insediamenti"
sottolineando che la Regione Veneto è già la regione a più alta densità
commerciale d'Italia, e riporta all'attenzione del grande pubblico la sua
battaglia per la limitazione delle indiscriminate aperture festive che
penalizzano i piccoli esercizi, e tolgono dignità ai lavoratori.
Si tratta di un'opera di
sensibilizzazione e cura per la tutela e la valorizzazione dei piccoli esercizi
commerciali nei confronti delle politiche regionali che Federconsumatori sta
portando avanti da anni in Veneto in particolare nelle aree pedemontane e
montane anche per un valore sociale.
Federconsumo chiede infatti
alla Regione di sostenere concretamente le piccole attività cooperative e non
che spesso nei piccoli paesi sono dei veri e propri "presidi sociali”.
"Pensiamo ad esempio
-riprende la parola Marcello Criveller Presidente di Federcosumo Veneto - a
vantaggi come quelli di consentire agli anziani di rimanere nelle proprie case
avendo a pochi metri un servizio indispensabile a disposizione.
E' anche per questo che
dobbiamo pensare ad un inversione di marcia e puntare dunque su forti incentivi
per i negozi di vicinato che devono essere premiati e non soffocati.
Se ad essi, soprattutto nella
pedemontana e montana, fosse dato anche solo una minima parte di ciò che viene
dato in Alto Adige ai loro pari, davvero queste realtà potrebbero risorgere e
non si parlerebbe di desertificazione di questi centri".
Al contrario il Veneto secondo
Federconsumo detiene il record nazionale per la densità commerciale, record che
anziché frenare continua a consolidarsi con nuove aperture di iper centri
commerciali.
Senza considerare la questione
"calda" delle aperture indiscriminate 7 giorni su 7 che secondo la
federazione non aumenta le vendite e soffoca e sacrifica invece le famiglie e la
gestione dei figli così come hanno ribadito gli stessi vescovi veneti.
"Alla fine - conclude
Criveller - sono proprio le piccole attività commerciali, i negozi di vicinato
a fungere da veri e propri "presidi" del territorio soprattutto per
famiglie, anziani e persone in difficoltà ed è necessaria la loro salvaguardia
per salvare i piccoli centri abitati dalla desertificazione inesorabile che sta
avvenendo in questi anni e per non svuotare la società del valore morale e del
senso della famiglia"
Articolo da www.venetoeconomia.it/ -
08-07-2015
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