24 marzo
2013
Continua
la campagna “Libera la domenica” promossa da Confesercenti con il sostegno
della Cei, di Cgil, Cisl e Uil e dell'Aspan di Bergamo, per promuovere una
proposta di legge popolare che restituisca alle Regioni il poterne normativo
sulla delicata questione della regolamentazione di orari e aperture degli
esercizi commerciali.
La liberalizzazione
“selvaggia” introdotta all'inizio del 2013 ha infatti favorito solo la grande
distribuzione, caricando di ulteriori difficoltà la rete dei negozi di
vicinato, già duramente provata dalla crisi.
La Conferenza
Episcopale Italiana ha appoggiato l'iniziativa per ribadire il valore del
riposo festivo, tempo libero che non deve essere dedicato al consumo ma alla
cura di se stessi e degli affetti.
Il Centro Diocesano
Pastorale Sociale ha fornito un elenco Ecco delle parrocchie impegnate nella
raccolta delle firme: Sant'Alessandro in Colonna, Nembro, Villa d'Almè, Bonate
Sotto, Gandino, Romano di Lombardia (S. Maria Assunta), Martinengo, Alzano
Maggiore, Calusco, Osio Sotto, Grumello del Monte, San Pellegrino, Sovere,
Verdello, Cologno al Serio, Trescore Balneario, Almenno S. Salvatore, Albano S.
Alessandro, Urgnano, Seriate.
In particolare Domenica 17 in mattinata sui Sagrati delle
Chiese di Alzano Lombardo, Seriate, San Pellegrino, Romano di Lombardia,
Nembro, Calusco D’Adda, Locate, Verdello saranno allestiti dei banchetti per la
raccolta delle firme.
In diversi paesi
mobilitati i volontari delle Acli a testimonianza di uno sforzo comune e
condiviso.
Inoltre, in molti
comuni si sono organizzati spontaneamente gruppi di commercianti che
contribuiscono attivamente alla raccolta delle firme. Si ricorda che sarà
possibile sottoscrivere la campagna in tutti i municipi fino al 30 marzo.
"Sono le ultime settimane della raccolta firme e
l'impegno per la riuscita dell'iniziativa è notevole in tutta la provincia di
Bergamo –
spiega Filippo Caselli,
vicedirettore di Confesercenti Bergamo – Abbiamo
trovato l'adesione di molti imprenditori, sollevato la mobilitazione di diverse
associazioni locali di commercianti, incrociato una fattiva collaborazione di
numerose parrocchie. E' la conferma che il problema dell'apertura domenicale
rimane un tema molto sensibile per le piccole imprese del commercio, che non
possono reggere i costi determinati dall'estensione degli orari”.
“Nell'interesse della categoria – sottolinea Caselli
- è importante ripristinare
le regole del gioco per consentire a tutti i format distributivi di rimanere
sul mercato. Ma crediamo anche che la scelta della chiusura festiva debba
tornare a essere un valore positivo da comunicare al cliente, visto prima di
tutto come persona. Il messaggio vuole essere questo: non apro la domenica perché
rispetto il riposo di dipendenti e consumatori. Senza contare che la riduzione
dei costi festivi si rifletterà su una diminuzione dei prezzi”.
Il sito
della campagna: http://www.liberaladomenica.it
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